Riuscire a distinguere cosa o come possa valer la nostra attenzione non è sicuramente cosa semplice, soprattutto in un momento in cui molti cercano di improvvisarsi portatori di sapienza; credo sia un dovere dell’estetista onesta l’essere in grado di discernere da ciò che poco o nulla apporta alla professione in termini di crescita culturale reale e di concreta efficacia e sicurezza nei confronti della clientela. Certo non è un compito semplice, rimane però, ed oserei dire “inopinabilmente”, un aspetto al quale non possiamo voltare le spalle anzi, a cui volgere lo sguardo e il nostro interesse con il fine di porre i presupposti di garanzia in termini di scientificità e sicurezza, elevandoci a primi “garanti” della qualità tecnica e metodologica che, ogni giorno, proponiamo ai nostri clienti.
Vorrei insieme a voi analizzare una metodologia che “timidamente” si sta affacciando nel settore bellezza. Una metodologia che ha una storia relativamente recente con parametri di studio ancora in fase di sviluppo e, parallelamente, una serie di sostenitori nel settore medico riabilitativo lunga e rilevante tanto da sollevare in me interesse e curiosità; interesse e curiosità che da un anno mi spingono ad approfondirne i concetti e le tecniche. Appresi questi fondamenti ed approfondite le tecniche specialistiche attraverso percorsi formativi specifici, le ho sperimentate nel settore estetico in abbinamento e supporto a tutti quei lavori dedicati alla P.E.F.S (PANNICOLOPATIA EDEMATO FIBRO SCLEROTICA), alla sua risoluzione ed al mantenimento dei risultati ottenuti, sia sotto un punto di vista post chirurgico estetico sia prettamente tecnico-estetico professionale. Mesi di intenso lavoro, fianco a fianco con i migliori conoscitori italiani di questa metodologia:
IL BENDAGGIO NEURO MUSCOLARE
Doverosi alcuni e veloci cenni storici. Questo tipo di metodologia è stata messa a punto da un chiropratico Giapponese, il Dr. Kenzo Kase. Il Dr. Kase era un sostenitore delle capacità di guarigione naturale dei tessuti biologici e, forte di questa convinzione, mise a punto e sviluppò un particolare tipo di bendaggio adesivo elastico molto simile in elasticità alla pelle ed ai muscoli. Correva l’anno 1973 e fu allora che il Dr. Kase ideò il metodo di bendaggio denominato Kinesio Taping che utilizzò soprattutto sugli atleti infortunati.
I principi d’azione di questo metodo sono basati sull’attivazione dei processi di auto guarigione dei tessuti biologici attraverso la stimolazione dei sistemi circolatori e micro circolatori sanguigni e linfatici (superficiali e profondi).
Secondo i principi del metodo ogni tessuto sottoposto a “compressione” (traumi, affaticamento, patologie metaboliche, scarso movimento, ecc) viene limitato nei normali processi di nutrimento e deflusso sanguigno e linfatico con conseguente lenta ed a volte irreversibile necrosi tissutale.
Conosciamo bene questa situazione in merito alla P.E.F.S; argomento credo già ampiamente conosciuto da tutti voi e forse il più trattato in istituto attraverso l’uso di metodologie manuali, cosmesi d’avanguardia ed apparecchiature d’alto livello scientifico.
Secondo il Dr. Kase quindi ogni tessuto privato del fisiologico apporto e scorrimento di flusso ematico e linfatico andava irrimediabilmente incontro a “sofferenza tissutale”, sofferenza capace di mitigare i normali processi di auto ripristino delle funzioni. Fin qui credo ci si possa trovare tutti in accordo e questo accordo ha alimentato e lo farà anche in futuro un insieme di approcci estetico professionali che, fondamentalmente, portano con sé diversi aspetti comuni atti a contrastare questa condizione tissutale attraverso, prevalentemente, iniziative in istituto.
Nella migliore delle ipotesi un ulteriore aiuto poteva essere apportato dalla cosiddetta cura domiciliare mediante acquisto di prodotti da utilizzare a casa dalla cliente seguendo indicazioni precise della professionista; purtroppo questo aspetto non era sempre possibile attuarlo, vuoi per i costi aggiuntivi e vuoi per mancanza di continuità da parte della cliente a perseguire il risultato con gli strumenti domiciliari.
Serviva un qualcosa di efficace, scientificamente supportato che potesse “stimolare” , nei giorni seguenti il trattamento in istituto, tutti quei processi potenzialmente contrastanti e risolutivi le condizioni dei tessuti affetti da P.E.F.S… ricordiamo queste condizioni senza entrare nel dettaglio:
– stasi nelle estreme propaggini del circolo venolinfatico;
– essudazione negli spazi interstiziali del derma e del sottocutaneo;
– dissociazione e modificazioni strutturali delle fibre collagene ed elastiche;
– diminuzione degli scambi fra circolo emolinfatico e tessuti;
– accumulo di scorie del metabolismo negli spazi interstiziali;
– ipertrofia delle cellule adipose per accumulo, a causa del rallentato metabolismo, di trigliceridi;
– edema per la polimerizzazione dei mucopolisaccaridi che aumenta la loro capacità di trattenere acqua.
Detto questo il Dr. Kase andrebbe a nozze, siamo di fronte ad una precisa ed inequivocabile indicazione del bendaggio neuro muscolare o kinesio taping. Vediamo velocemente come un semplice bendaggio elastico può contrastare tutte queste problematiche, premettendo che stiamo parlando di condizioni che da anni sono la bestia nera dell’estetista.
Premessa ulteriore e doverosa, l’efficacia del metodo parte dall’utilizzo del wrap migliore, in grado di garantire i parametri dettati dai precetti del Dr.Kase e passa attraverso la perfetta esecuzione della sua applicazione; la mancanza di uno di questi parametri ne inficia l’efficacia.
Lo speciale wrap utilizzato, grazie alla sua particolare struttura, solleva la pelle formando sulla sua superficie delle convoluzioni aumentandone lo spazio interstiziale e riducendo la pressione sottostante; grazie poi alle specifiche tecniche applicative permette al sistema linfatico di drenare liberamente sia in statica che in dinamica di movimento ed il tutto verso precise direzioni di scarico fino ad un massimo di 5 giorni circa dopo la sua applicazione, il tempo giusto per una ulteriore sessione di trattamento in istituto ed una nuova applicazione del bendaggio.
Per arrivare ad un risultato apprezzabile servivano degli elementi tecnici capaci di adattare la metodologia al campo estetico, questo è stato possibile grazie all’Associazione Accademica Nazionale Operatori Benessere che con scrupolo ha selezionato i più accreditati conoscitori Italiani del metodo che, coordinandosi tra loro, sono riusciti a creare un metodo “applicato all’estetica” (di istituto e post chirurgica).
Intervista rilasciata dal nostro trainer Eugenio Cresseri per la rivista Cabines
Mancano solo pochi giorni per partecipare al corso di Kinesiology Tape Basic e Kinesiology Tape Advanced : il nostro trainer Eugenio Cresseri ti illustrerà tutte le tecniche di applicazione e trattamento di questa particolare metodologia.”